VILA 11
Ritorno a Vila 11, l’ostello dove l’anno scorso ho lasciato “pezzi di me” ovunque.
Il luogo dove la creatività era rinata. Dove il pianoforte invitava a suonare, dove I gatti zampettavano sui fogli volanti pieni dei nostril pensieri.
Dove sono nati I miei primi diari, dove è nato il primo video e dove una musica nuova è stata creata dal nulla.
La camera di quest’anno è quella che tanto avrei sperato di prendere l’anno scorso: la camera delle bambole.
Giocattoli vecchi nella mia stanza: scarpette da danza di cuoio appese al muro già pieno di simpatici gingilli. Un trenino di legno, una finestrella sui tetti di bucarest. Tutto vecchio, tutto vissuto.
La camera sembra abbandonata da anni vista la quantità di polvere che svolazza dalle mensole.
La moquette una volta doveva essere rossa, adesso sembra “decorata”.
Qualcuno per questo si lamenta, ma io immagino che faccia parte del teatrino costruito per noi.. o almeno mi piace pensarla così.
Nuovi gatti quest’anno.
La ragazzina è cresciuta e lavora; non ha avuto tempo per giocare con me e il pianoforte.
Vago alla ricerca delle immagini accantonate nella memoria. Suono ancora il piano di vila 11, ma il tempo è dispettoso.
E le frittelline della colazione di Vila 11, un tripudio di gioia per il mio palato ed il mio spirito.
Condivido questi attimi di ricordi sola con me stessa… nessuno con me in questo viaggio che abbia avuto le mie stesse sensazioni.
Ho sentito la tua mancanza, Federico, e delle tue storie, scritte tra una birra e l’altra in un agosto non più afoso di questo, nel cortiletto di vila 11, tra I gatti di bucarest.
Le tue bottiglie, I tuoi libri e I tuoi giocattoli sono esattamente dove li hai lasciati. Solo qui tutto è rimasto identico. Bucarest è cambiata.
Ho salutato l’angelo sopra il tuo vecchio letto; quello che condividevi con le zanzare.
Quando I bei ricordi riafforano,l’animo è in festa.
Tutto ciò accade ancora a Vila 11.
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